Elsa Fornero, Economista Università di Torino e CeRP-Collegio Carlo Alberto, Christian Greco, Direttore Museo Egizio Torino, Gian Maria Gros-Pietro, Presidente Intesa Sanpaolo, Giuliana Mattiazzo, Vicerettrice per l’innovazione scientifico-tecnologica Politecnico di Torino, Cristina Prandi, Rettrice Università di Torino, sono alcuni dei grandi ospiti che, insieme alle firme de La Stampa, hanno discusso di formazione, competenze, occupazione e nuove opportunità per le generazioni future.
Giulia Tosetti è stata intervistata da Giuseppe Bottero, Vicedirettore La Stampa insieme a Stefano Mazzetti, co-founder e COO Ohoskin. Due voci diverse ma complementari: Mazzetti impegnato nella costruzione di nuovi modelli di industriali, Tosetti nel dare forma a un nuovo modo di custodire e trasmettere il patrimonio culturale. La loro presenza congiunta nasce proprio da questa convergenza: interrogare come le idee possano trasformarsi in strumenti per il futuro della città.
Nel suo intervento, Giulia Tosetti approfondisce il metodo Emblème, fondato sull’idea che una collezione non sia solo un insieme di opere, ma un sistema di relazioni, storie e significati che richiede cura, rigore e una narrazione consapevole. La memoria, sostiene, è un’infrastruttura culturale che va gestita con la stessa attenzione dedicata agli aspetti materiali del patrimonio.
“La memoria va organizzata, interpretata, restituita.
Solo così può continuare a creare valore.”Attraverso questo approccio, Emblème accompagna collezionisti, famiglie e istituzioni nel trasformare i loro patrimoni in eredità attive, capaci di dialogare con il presente e di essere trasmesse con chiarezza e continuità.
L’intervista offre uno sguardo privilegiato su una delle missioni centrali di Emblème: dare forma alla memoria affinché possa diventare un investimento culturale e identitario per le generazioni future.
